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Conversazioni
- Non mi sono mai dedicato unicamente all'astrattismo e non ho mai abbandonato la pittura figurativa. Ho sempre pensato che la pittura è una sola. Il tema ha poca importanza.
- Quindi l'arte decorativa non c'entra?
- No, no. Non c'è nessuna relazione, neanche in minima parte, perché in quella scuola insegnavano a copiare dal vero e basta. E anche un imbianchino doveva imparare a copiare dal vero. Mentre un imbianchino copiava una gamba, un braccio, io copiavo un modello, un nudo, o una testa...
- Davvero un bell'impegno! C'erano, dunque, queste scuole di disegno, pittura, scultura, a Como?
- In tutte le città civili c'erano queste scuole... Si insegnavano le varie tecniche ma soprattutto la copia dal vero... Io ero un ritrattista, ho fatto anche paesaggi, ma ero più ritrattista... Ho imparato a disegnare come si insegnava una volta. Adesso non si insegna più. È per questo forse che Argan ha scritto che la pittura oggi è morta... Ma non è vero che sia morta, anche se è morto De Chirico che, secondo me, è il più grande pittore di questo secolo in tutta Europa... De Chirico è superiore anche a Picasso. Io preferisco De Chirico perché è più profondo. Però lo splendore di De Chirico è durato dodici, quindici anni al massimo, fino ai suoi quarantacinque, cinquanta anni, poi è decaduto un po'. È sempre stato a un alto livello, però non è stato più quello della cosiddetta pittura metafisica. Questa definizione - pittura metafisica -, l'aveva data Bontempelli, che è nato a Como, ed è abbastanza indovinata. I dipinti cosiddetti metafisici sono ancora di uno splendore straordinario... Era De Chirico un vero pittore appassionato, aveva un carattere molto diverso da quello di Carrà, che in Italia viene subito dopo di lui. In assoluto, dopo De Chirico viene Picasso, poi Matisse, poi Carrà e tanti altri come Sironi, Casorati... Erano quasi tutti miei amici. Ho imparato molto di più da queste persone che ho nominato che da Zambelli. Da quest'ultimo ho imparato la tecnica, cioè il mestiere; e ciò che riguarda il mondo spirituale dell'artista, l'ho imparato da De Chirico, da Casorati, da Carrà, da Sironi e soprattutto dal Bernasconi di Cantù... Bernasconi, lo vedevo sovente. Non che come pittore fosse migliore degli altri, forse è un po' inferiore a Carrà, ma ha fatto anche lui dei bellissimi quadri che non sono conosciuti come meriterebbero. È un nome da rivalutare perché i suoi quadri migliori sono di prim'ordine, al livello di Casorati e Sironi. Solo che mentre Sironi, poniamo, ne ha fatti cinquanta e Carrà venti, lui ne ha fatti dieci...